Alzi la mano chi vuole rovinarsi la vita! Nessuno, vero? Eppure tutti noi mettiamo spesso in atto comportamenti dannosi per il nostro benessere, senza nemmeno rendercene conto e in questa attitudine gioca un ruolo determinante la realtà sociale in cui siamo immersi.
Vediamo insieme quali sono i comportamenti più autolesionisti che comunemente mettiamo in atto e come modificare queste abitudini e smetterla di inquinarci da soli la nostra esistenza!

Il primo infallibile modo per rovinarsi la vita è incolpare gli altri per i tuoi problemi.
Tralasciamo il fatto che il mondo è un riflesso di ciò che siamo e concediamo per un attimo che gli altri siano veramente la causa dei tuoi problemi (a volte può capitare!). Bene, incolpare qualcun’altro per il nostro stato d’animo non fa altro che spostare la realtà al di fuori del nostro controllo. Se è colpa degli altri io non posso farci nulla… Fosse colpa mia potrei, ma non è così, quindi sono condannato a subire senza trovare una via d’uscita.
Qui non è questione di chi sia la colpa. La questione è su cosa posso intervenire e cosa no. Se mi concentro sul comportamento degli altri sono paralizzato, se invece mi interrogo su cosa posso fare io per risolvere quel problema allora acquisisco un potere immenso e posso agire sulla realtà per cambiarla.
Incolpando gli altri rinunci al tuo potere!
Il secondo modo è lamentarsi senza agire per cambiare la situazione. Lamentarsi è un piacere effimero: apparentemente ci fa sentire meglio, ci fa sentire migliori rispetto a qualcun’altro. In realtà, come tutti i pensieri negativi, inquina la nostra mente e ci rende persone insopportabili.
Inoltre lamentarsi è il modo migliore per far sì che nulla cambi. Lamentandoci rafforziamo la situazione stessa di cui ci lamentiamo, rendendola immodificabile perché la stiamo ponendo al di fuori del nostro controllo.
Lamentarsi è come incolpare gli altri: mi priva del potere di cambiare la mia realtà, di agire una trasformazione concreta. Inoltre ci rende antipatici. Ne vale la pena?
Infine il terzo infallibile modo per rovinarti la vita è non essere grato per ciò che hai.
Certo, vorresti guadagnare di più, andare più in vacanza, lavorare meno e cambiare vicino di casa… Ma se non apprezzi prima ciò che hai non puoi lavorare su ciò che manca. Vedila così: a meno che non impari ad essere grato per ciò che c’è allora ciò che conquisterai non sarà mai abbastanza.
La sensazione di mancanza non è legata alla realtà oggettiva, altrimenti saremmo tutti già immensamente felici di avere un tetto, il piatto pieno e una lunga aspettativa di vita perché la maggior parte dell’umanità non può godere di queste cose! Siamo immensamente fortunati ma non ce ne rendiamo conto, condizionati a pensare che la felicità sia avere un’auto sempre più grande. Se non impari prima ad apprezzare ciò che c’è continuerai a sminuire anche ciò che arriverà, perché non stai cambiando la tua forma mentis.
Ecco in sintesi tre facili e pratici modi per rovinarsi la vita. Ovviamente ne esistono molti altri, ma ho voluto elencare quelli più comuni, quelli che tutti noi mettiamo in atto quotidianamente.
Ma come fare per abbandonare queste abitudini? La maggior parte delle volte le abitudini non si modificano semplicemente decidendolo. Può accadere, ma è raro, oppure estremamente faticoso. Perdere un’abitudine è un percorso che va compiuto pazientemente, passo dopo passo, con costanza e metodo. Il coaching serve proprio a questo, a strutturare un percorso di cambiamento che sia efficace per una reale trasformazione.
Il primo passo però è sempre lo stesso e lo puoi mettere in atto immediatamente, si chiama “iniziare ad avere consapevolezza”. Ogni volta che incolpi, nota che stai incolpando. Non serve fare altro per ora, portaci solo attenzione. Se magari hai tempo puoi anche respirare e ascoltare da che emozione nasce quel comportamento, ma questo è già un passo successivo. Per ora inizia semplicemente a diventare più consapevole.
Nota quando incolpi gli altri, nota quando ti lamenti, nota quando c’è qualcosa nella tua vita che dai per scontato anche quando non lo è e comincia ad esserne grato.
Qui comincia la vera trasformazione, cambiando il modo di vedere il mondo cambi anche te stesso.