Perché gli incubi sono un’importante risorsa per il nostro benessere
22 February 2021

Dr. Jacopo Valsecchi

Psicologo, coach e istruttore di mindfulness

Tutti conosciamo quella sensazione di sollievo quando ci risvegliamo da un incubo e ci rendiamo conto che ciò che stavamo vivendo in realtà “non è mai accaduto”.
Eppure in un certo senso i nostri incubi rappresentano qualcosa che accade davvero, essendo essi un riflesso della nostra rappresentazione della realtà. Proprio per questo possono diventare un’importante risorsa per il nostro benessere, che possiamo imparare a sfruttare a nostro vantaggio.

Vediamo come!

Anche se spesso nemmeno riusciamo a ricordarli al risveglio, tutte le notti  la nostra mente produce una grande quantità di sogni. Ma da dove prende le sue idee quel geniale e inesauribile sceneggiatore che è il nostro cervello?

Tutto ciò che viene rappresentato sul palcoscenico onirico viene pescato direttamente dalla nostra mente, infatti sogniamo persone, luoghi ed oggetti che solitamente provengono dai nostri ricordi e dalle nostre esperienze. I sogni però non sono delle scenografie asettiche: noi interagiamo con la scena e proviamo emozioni e sensazioni esattamente come se fossimo svegli.

Esattamente come le persone o i luoghi che sognamo anche le emozioni di cui facciamo esperienza in un sogno provengono dalla nostra esperienza di vita reale, dalla nostra rappresentazione interiore del mondo. Così, se siamo in ansia, possiamo sognare che uno sconosciuto ci insegua, se abbiamo la percezione di sprecare il tempo sogneremo di perdere il treno, e così via…

Può capitare quindi di provare paura, ansia o vergogna all’interno di un sogno, ma per comprenderle la provenienza di quelle emozioni dobbiamo accettare che il cervello non si sta inventando nulla: quelle sensazioni sono già lì, nel profondo, spesso nascoste nell’inconscio, al di sotto della linea di galleggiamento della consapevolezza, ma pronte ad emergere durante le burrasche provocate dagli incubi notturni.

Messa così sembrerebbe che i sogni siano un male: orribili mostri marini che riemergono dall’abisso per disturbare il nostro sonno. Invece i sogni sono una benedizione, perché quei mostri non sono lì per farci del male, bensì per chiedere aiuto, sono parti di noi che abbiamo dimenticato ma stanno soffrendo, anzi doppiamente soffrendo, non solo per ciò che gli è capitato ma anche per il fatto stesso di essere state dimenticate, sotterrate, abbandonate.

In pratica gli incubi sono uno dei modi in cui il nostro inconscio può mandarci un messaggio per avvisarci che in cantina c’è un mostro e spesso non è pericoloso ma sta piangendo e ha bisogno di aiuto. Gli incubi sono una parte di noi che ci vuole allertare dicendoci: “Ehi! Ti stai dimenticando di questa cosa, e finché non la affronti ti farà sempre stare male”. Più sotterriamo il nostro dolore più questo agirà nell’ombra per farsi sentire, per il suo ma anche per il nostro bene, dato che è una parte di noi.

Ascoltiamo quindi i nostri incubi, perché ci stanno aiutando, ci stanno dicendo di quale parte di noi dobbiamo prenderci cura; e sono sicuro che analizzandoli da questo punto di vista non vi sarà difficile interpretarli e capire dove potete intervenire.

Infine questo favorirà anche il fatto che un determinato incubo non si ripresenti: lavorando sull'”origine inconscia” dell’incubo questo non avrà più bisogno di presentarsi alla nostra coscienza e disturbarci il sonno. In particolare quando ci troviamo di fronte a degli incubi ricorrenti a maggior ragione significa che quella tematica irrisolta è ricorrente nella nostra vita e affrontarla e risolverla, magari con l’aiuto di un terapeuta, farà cessare i sogni da essa generati, regalandoci notti tranquille e riposanti.